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al testo di Teresa Anna Biccai
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lo sguardo uccide, di tanto in tanto guarda e incolpa il paesaggio menzognero che s'inoltra fra le ossa come un gatto dietro a due budella
sviscera a frammenti anche l'asfalto questa luce sofferente. dovresti morire per offrire sorrisi, assentare le idee, cancellare la memoria del principio d'ogni piccola allegria e piantarla dentro a un vaso traboccante di veleno
ché di nascosto limano fra i denti la bellezza per scalfirla sopra e sotto, nell'immobile pigrizia della resa allestita per dovere
cosa dire delle strade e dell'orgoglio siamo inciampi ripetuti e volontà quasi a farci carne e sangue mentre il fiato addenta gli anni, nonostante
la parola perde il vizio, stagionando insieme ai rami e di supplica si forma accanto al fiume giorno e notte annegando il cielo e la sua fede
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